Questo post, oltre ad essere un grande classico per i blog musicali, viene anche da una piccola 'lamentela' fatta dai pochi fedeli ascoltatori del blog ( mitici! ), che mi hanno fatto notare la mancanza di album recenti.
Neanche a dirlo, il giudizio è soggettivo ed è basato soltanto sugli album che ho ascoltato che, ovviamente, non sono tutti. Ecco la classifica:
11) Caribou: Swim (elettronica)
Estate al mare, tuffo in acqua, quella sensazione prima di risalire, voci ovattate, suoni plasticosi, bassi 'liquidi', voglia di nuotare. Disco difficile, va ascoltato e riascoltato, colonna sonora di un'estate.
10) The Tallest Man On Earth: Wild Hunt (folk)
Cantatutore a tratti malinconico e a tratti pieno di vita, non ci annoia, non intristisce, belle melodie, begli interecci, suona familiare. Che ci frega dell'originalità, che ci frega di Bob Dylan, io voglio sognare, voglio cantare.
9) Spoon:Transference (indie rock)
Oh gli Spoon, quanto sono sottovalutati! Disco sicuramente più difficile del precedente, un amore sicuramente non al primo ascolto, suoni che sembrano spigolosi, i ritornelli sono strofe e le strofe ritornelli. Decisamente apprezzabili anche le variazioni stilistiche, i cambi di genere da una canzone all'altra.
8) Jonsi: Go (indie rock, post rock, pop)
Emerge uno Jonsi frizzante e primaverile durante tutta la prima parte del disco mentre, nella seconda, si fanno spazio atmosfere oniriche e sognanti, in pieno stile Sigur Ros.
Disco a tratti pop a tratti post-rock, molto variegato. Sono però presenti alcuni cali di stile, che fanno sembrare, in alcuni parti, il disco poco inspirato.
7) The National: High Violet (indie rock)
Il precedente disco, 'Boxer', ci era piaciuto, eccome. Qui le atmosfere sono per certi aspetti più rilassate, la malinconia fa da padrone e c'è spazio per la contemplazione, per le emozioni.
Accompagnamenti orchestrali, progressioni solenni, voce vellutata e la sensazione che, ad un qualsiasi passo falso, si possa passare dall'amore vissuto alla disperazione più profonda.
6) Foals: Total life forever (indie rock, math rock)
I Foals prendono i Talking Heads, li mischiano con i Rapture e schematizzano il tutto utilizzando una equazione matematica.
Ok, questo forse era prima, adesso sono anche capaci di emozionare e di guardarsi all'interno, facendo sempre tener il tempo con i piedi. Ottima evoluzione verso un suono sicuramente più maturo.
5) Menomena: Mines (indie rock, pop, alt-rock)
Quel pop che non ti aspetti, che ti si resta in mente per parecchio, che ti ammalia e ti travolge allo stesso tempo. Disorientano, non ti danno punti di riferimento, se non, occasionalmente, i Tv on The Radio. Forse l'unica vera pecca è che non è presente un unico genere, proprio per questo risulta a tratti dispersivo. Un elogio particolare va fatto al bassista che, in ogni pezzo, la prende sul personale.
4) The Arcade Fire: The Suburbs (indie rock)
Gli osannati Arcade Fire sfornano successi uno dopo l'altro, senza tregua. Siamo però lontani da "Funeral", non trovo più l'esigenza di esprimersi che mi aveva colpito con i primi due lavori, l'immediatezza e, perchè no, il low-fi che mi aveva colpiti nei dischi precedenti. Per carità, gran disco, ma mi aspettavo qualcosa di più da loro; la pecca principale è la lunghezza che fa subentrare la noia.
3) Two Doors Cinema Club: Toourist History
(electro pop, indie pop, indie)
Non si sentiva un disco così giovane e fresco dai tempi del debutto degli Artic Monkey; non si può stare fermi, ci si muove così, senza accorgersene. La qualità di ogni singola canzone è alta, i suoni sono curatissimi, giovani, moderni, canzoni perfette per feste. Incredibile la quantità di singoli che potrebbero uscire da questo disco (quasi tutti).
2) LCD Soundsystem: This is Happening
(funk, elettronica, pop)
Al primo ascolto non piace, gli serve tempo, è un crescendo costante ed inevitabile. Disco che fa ballare, riprende e rielabora alcuni modi di fare musica anni 80, cita senza farsene accorgere, il tutto condito da ritmi 'ballerecci'.
Quando ho scoperto che si sono sciolti ci sono rimasto una merda.
(garage rock, soul, r'n'b)
Amo questo disco, lo amo profondamente. Mi ha fatto cantare a squarciagola in macchina di notte, muovermi a tempo di musica, divertire e sognare. Disco semplice ma d'impatto, lungo ma che non risulta noiso. Non merita la top perchè non sarei oggettivo, il disco è semplice e segue schemi alquanto banali; ciò non toglie che è un album ricco e che non cade nello scontato.
1) Vampire weekend: Contra
( indie rock, pop )
Non possono che esserci loro, loro che non sbagliano una canzone. Disco basato sulla spensieratezza, sulla voglia di non diventare adulti, di ballare e divertirsi a suon di ritmi tribali, reggae, caribici. Dannatamente contagiosi, trasmettono allegria. Riescono a farmi vedere il cielo meno grigio, questo basta per stare in cima.