Penso sia buona l'occasione per consigliare, stavolta, non un disco ma una discografia (o quasi).
Nell'occasione del natale, potreste regalare o regalarvi qualche produzione di questo gruppo: per stupire e per stupirsi. Ma bisogna avere un minimo di gusto: non è chiaramente regalo adatto a tutti.
Faccio un tributo più lungo di un disco, ma più breve di una discografia, anche perchè questo complesso è di Agropoli, provincia di Salerno. E dal sound e dalle parole, dal gusto, si direbbero internazionali.
Job (2001)
Direi decisamente un disco per avvicinarsi al gruppo. Un debutto in piena regola, con discontinuità sia nella produzione che nella composizione. Eppure tante idee, tanto potenziale e già tante canzoni splendidamente indispensabili. Ho notato che almeno 3 canzoni sono state messe in tracklist per fare numero dato che sanno di "avanzi" da cantina-sala-prove. Eppure in questo disco sentiamo la Seattle di inizio anni '90, un'influenza anni '70, un'elettronica fantasiosa e ben congegnata, Ennio Morricone è onnipresente; testi e melodie molto ricercati e affatto banali.
Voto: 8,5
Cuckoo Boohoo:
how to heal your broken hearts/the breakup repair kit
(2004)
Ho voluto riportare il sottotitolo intorno all'buco centrale del cd.
Già questo suggerisce un disco molto molto intimo, il meglio riuscito su questo stile.
A 3 anni da job, i nostri trovano una coerenza e una dolcezza maggiore. Aumenta e si stabilizza la qualità della produzione. Probabilmente il loro capolavoro introspettivo.
Arrivano i primi videoclip (Peter Pan syndrome), le canzoni strappacuore dove l'influenza degli Eels è stata metabolizzata in una maniera che li rende addirittura superiori ai maestri, a mio gusto. Sto parlando di "Hengie: queen of the border line". Altro pezzo imperdibile: "Elephant man".
Su questo album il sound è più "classico" ma l'elettronica non manca; grande uso di pianoforte.
Produzione buona; livelli troppo alti nel mastering portano al clipping in alcuni tratti.
Voto: 9
Salto cronologico di due album ed un EP, approdiamo a
Midnight (R)Evolution (2011)
Quà il sound si modernizza ma non abbandona le radici. I nostri adottano il concept-album, sul sociale chiaramente. La copertina, splendida, dice tutto. Il lavoro fotografico per booklet del disco, ne rende obbligatorio l'acquisto. Tutto sommato ben prodotto.
Lascio a voi ogni altro giudizio, i capolavori: Aphelion e You can't stop me now
Altri pezzi consigliati: Noir Dance, Lotus, Nightmare City ecc...
Voto: 9
Da Lince un laicissimo buone feste a tutti!
giovedì 20 dicembre 2012
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento