1992 - Rock, Alternative Rock, Pop - Voto: 8/10
Come al solito ci si accorge di quanto una cosa è importante solo quando la si perde.
Ed è proprio quando si perde qualcosa che tornano in mente tutti gli attimi passati insieme, tutte le sensazioni e gli stati d'animo che saranno sempre parte di te, della tua vita e della tua persona.
I REM toccano l'animo, lo fanno con una classe e maestria indiscutibile, elevano lo spirito.
Ultimamente forse meno inspirati, ma sicuramente degni di nota. Non posso non apprezzare la dignità con cui hanno fatto questa scelta, "This decision is mine. I have lived a full life ", come dicevano in una loro canzone a cui sono molto affezionato.
Tutti fanno decisioni importanti, tutti soffrono, tutti muoiono, non si può evitare. "Everybody hurts", per l'appunto. Questo è proprio il senso del disco, forse uno dei più oscuri ma sicuramente uno dei più toccanti, la voce vellutata e malinconica di Stipe ti tocca l'anima, tocca corde che non pensavi di avere. Siamo così concentrati a vivere le nostre piccole vite che perdiamo di vista le cose realmente importanti, l'affetto dei cari, gli amici, le persone che ci amano. Queste sono gli unici beni preziosi che abbiamo nella nostra vita, queste sono le cose realmente importanti. "Take comfort in your friends" dice giustamente Stipe, frase banale ma a volte sottovalutata. Ed è proprio quando il mondo ci cade addosso lo sguardo torna indietro ai tempi in cui eravamo felici, i tempi in cui tutto era perfetto; è proprio lì che dobbiamo aver la forza di guardare avanti, di tenere duro "hold on" e andare avanti. Stipe e compagni ci raccontano tutto questo con poesia e malinconia, con atmosfere soffuse ed eleganti, ci scaldano il cuore e fanno venire la pelle d'oca.
Nel 92 i R.E.M. erano appena usciti dal disco che li consacrò al successo mondiale, "Out of Time", ed erano perfettamente consapevoli delle difficoltà del ripetere un risultato del genere, soprattutto con un album come "Automatic for the people", pieno di malinconia e mal di vivere; la scelta del primo singolo nel brano "Drive", così poco radiofonico e che si distaccava così tanto dalla musica del periodo, conferma la forte personalità dei REM che non si sono fatti intimidire nè dal successo mondiale, nè dalle pressioni dei fan e nè delle etichette discografiche rimanendo sempre loro stessi fino alla fine.
Addio R.E.M, mi mancherete.
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La sai che stavo x postare io qualcosa dei Rem? Questo prima dell'annuncio di scioglimento.. Hai fatto un intervento tributo ai Rem perfetto. Nulla da aggiungere se non onore ai Rem e alla loro esemplare carriera
RispondiEliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaun pensiero davvero toccante, sono commossa...
RispondiEliminaGrazie a tutti e due!
RispondiEliminaIl fatto che ho postato qualcosa su un gruppo non ti vieta assolutamente di postare qualcos'altro sullo stesso gruppo!
P.S. Ho dimenticato di citare John Paul Jones!
Affezionatissimo ad "Up", ho la certezza che un gruppo del genere non ha il diritto di sciogliersi per il bene della musica. Detto questo ottima recensione
RispondiEliminaProbabilmente scriverò qualcosa anche su Up, ci sono molto affezionato. Ma sono molto affezionato anche ad "New adventures in hi-fi", "Out of time" e "Murmur". Troppi dischi da recensire!
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