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mercoledì 26 ottobre 2011

Counting Crows: Recovering The Satellites [edit]

Ed eccomi quì, dopo un lungo periodo di concentrazione sul mio lavoro, con un nuovo consiglio che spero apprezzerete. Per chi si avvicina la prima volta alla band, consiglio il precedente "August and everything after" a cui darei un voto più alto.
Oggi però vi consiglio il sequel targato 1996: Recovering the satellites.



Personalmente in questo album ho trovato sonorità fresche e originali, soprattutto per quanto riguarda le chitarre. Il livello è alto anche se, oso dire come al solito, i CC sul lato B tendono sempre un po' al prolisso. I brani che più vi consiglio per farvi subito l'idea dell'album, sono in ordine di scaletta: Angels of the silences, Goodnight Elisabeth, Children in bloom.
Divertente notare che Goodnight Elisabeth assomiglia nelle progressioni a qualcosa che ho sentito suonare ai chitarristi di Ligabue e la finale "Walkaways" ci potete cantare sopra "una vita da mediano".
Tsè, complimenti all'originalità di Poggipollini e Mel Previte! Ve piacciono i CC, li mortacci vostra! ihihihih

Ma, scherzi a parte, complimenti ai Counting Crows!

Credo che la particolarità di questa band, per quanto ho sentito finora, sia quella di riuscire a vincere al "Pictionary musicale: disegna il concetto di profondità" tramite le semplici melodie che si districano via via che l'album scorre.
Cruciale il contributo alla scrittura dei pezzi da parte del cantante, un po' meno buona la sua performance strettamente tecnica, ma comunque un album più che godibile.
La qualità di produzione non è delle peggiori.

Voto: 8,5 10 (motivi affettivi)

Genere: alternative rock, con venature post grunge condite dalla simpatia e "profonda semplicità" del frontman con contorno di dreadlocks

8 commenti:

  1. Ahhh finalmente, bentornato!
    I Counting Crows fanno parte, insieme ai MatchBox 20, di quel versante rock anni 90 gradevole e easy listening. Devo dire la verità non ricordo se ho ascoltato questo in particolare, lo metterò su a breve dopo questo consiglio!
    Comunque quello che hai detto su Ligabue torna con il mio ragionamento di sempre: Ligabue valido soltanto con i testi, sotto l'aspetto musicale imbarazzante condito da scopiazzature qua e là. Questa è la musica italiana di successo, quella che mira ad un pubblico di ignoranti musicali inghiottono melodie banali trite e ri-trite. L'immagine più brutta che mi possa venire in mente è un fan di Vasco che dice "Oh, anvedi sti Radiohead, hanno copiato al mitico Blasco!". Che tristezza e che presunzione!

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  2. Ottima recensione, come sempre :) io e il mio iPod abbiamo conosciuto la musica migliore grazie a te :)

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  3. ecco proprio questo ti volevo chiede: un gruppo sullo stile dei CC. E consigliacelo sto disco dei MatchBox 20!!! :D

    Le scopiazzature sono divertenti, fin quando non sconfinano nel plagio (vedi Zucchero). Bene o male penso che sia stato molto più valorizzato quel giro di Walkaways in "una vita da mediano" che nel pezzo dei CC...

    grazie x l'apprezzamento alla recensione, fatemi sapere se poi vi piace pure il disco!

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  4. La critica che si può muovere a Ligabue è, secondo me, negli intenti formulati dopo "sopravvissuti e sopravviventi". Il disco fu un flop commerciale se non per il singolo "ho messo via" quindi da lì in poi ha teso a commercializzarsi scegliendo una band e in seguito aggiungendo componenti che si rifacessero strettamente a un determinato filone rock che tirava in quel periodo oltreoceano. Ad esempio ultimamente è insostenibile che abbia aggiunto un terzo chitarrista (per me vale l'identità terzo chitarrista=pagliaccio, come per gli iron maiden) facendogli suonare come provino una canzone dei colplay come criterio di interpretazione da parte del chitarrista: più che discutibile come cosa

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  5. Ormai il terzo chitarrista è un obbligo per chi fa un certo tipo di musica, anche Ramazzotti lo ha. Queste cose su Ligabue non le so, non mi sono mai informato abbastanza, ma devo dire che alcuni dei suoi vecchi testi erano molto belli e molto toccanti, da dieci e lode. Andando avanti con gli anni purtroppo ha deciso di avere ancora un pubblico maggiore (svolta commerciale quindi), e i testi ne hanno risentito molto. Addesso, almeno dal mio punto di vista, siamo passati da testi profondi a canzoncine che possono colpire solo adolescenti o chi non ha una cultura musicale appropriata. Il mercato musicale è principalmente questo, non ci si può fare molto.

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  6. Sull'equazione sono pienamente d'accordo, Nonciclopedia è la cosa più lontana dalla satira che io abbia mai letto, la maggior parte delle pagine era solo una serie di insulti senza fine. Però alcune pagine facevano davvero ridere, vedi quella di Roberto Giacobbo o le frasi del giorno.

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  7. ho cambiato il voto... ordinato il cd originale :D

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